La fialuridina


"...la fialuridina era un farmaco sperimentale per il trattamento delle infezioni da virus dell'epatite B; nel giugno 1993, durante la fase II del trial, cinque dei quindici pazienti che partecipavano alla sperimentazione morirono, e altri due riuscirono a sopravvivere solo dopo un trapianto di fegato, a causa degli effetti collaterali del farmaco che includevano anche insufficienza epatica e renale [...] la fialuridina era stata ampiamente studiata in quattro specie animali senza mostrare in alcun caso effetti epatotossici. Tali effetti emersero solo quando il farmaco fu sottoposto a sperimentazione sull'uomo, prima di essere immesso sul mercato. Sicuramente questo prevenne ben più gravi tragedie che avrebbero potuto essere causate dall'eccessivo affidamento sugli esperimenti animali."
BUAV Factsheet, January 1995.

La fialuridina era un farmaco che aveva mostrato una notevole efficacia nel trattamento delle infezioni da virus dell'epatite B in due brevi sperimentazioni sull'uomo: in conseguenza di ciò il National Institute of Health americano aveva programmato una sperimentazione sull'uomo di sei mesi. Prima che questo test a medio termine iniziasse, il problema della tossicità del farmaco balzò all'attenzione degli sperimentatori: a quattro mesi di distanza dal termine del secondo trial breve, un paziente morì per insufficienza epatica, ed in seguito altri quattro giunsero all'exitus, dimostrando una rara forma di tossicità a lungo termine della fialuridina, probabilmente dovuta al danneggiamento del DNA mitocondriale.

Sino a quel momento nessuno aveva mai pensato di verificare con studi animali un simile effetto di tossicità ritardata, che non si era mai manifestata prima. In seguito a questo episodio la commissione di inchiesta del NIH concluse che non sarebbe stato mai possibile avere indizi di una simile tossicità in base ai protocolli di studio allora adottati, e raccomandò che i protocolli sperimentali animali venissero modificati per comprendere anche lo studio della tossicità ritardata a lungo termine.

È chiaro che la sperimentazione sugli animali non fu responsabile delle morti verificatesi nel corso degli studi sulla fialuridina, dal momento che gli studi sugli animali non erano destinati a individuare effetti tossici che si manifestano a distanza di mesi dalla sospensione del farmaco. In seguito a questo evento i nuovi studi sperimentali sono stati estesi per includere anche l'investigazione di questi effetti, così come lo studio degli effetti teratogeni dei farmaci è stato introdotto dopo la tragedia della talidomide.

Bibliografia
  1. Brahams D - Deaths in US fialuridine trial.
    Lancet. 1994 Jun 11;343(8911):1494-5.
  2. Manning FJ, Swartz M - Review of the Fialuridine (FIAU) Clinical Trials
    National Academy Press, Washington D.C., 1995