L'isoprenalina
"Nel 1960 avvenne un vero disastro nel Regno Unito, ove
almeno 3500 giovani pazienti affetti da asma morirono in seguito
all'impiego di spray a base di isoprenalina. Gli incidenti mortali
furono registrati nei paesi che utilizzavano una particolare forma
concentrata di aerosol, che rilasciava 0.4 mg di isoprenalina ad ogni
spruzzo. Fortunatamente, l'incidenza delle morti scese rapidamente
quando il farmaco cominciò ad essere venduto solo dietro ricetta
medica, e i medici vennero avvertiti del rischio.
I tentativi di replicare gli effetti dell'isoprenalina sugli animali
di laboratorio furono problematici. Nel 1971 i ricercatori della Food
and Drug Research Laboratory di New York riportavano che «studi
tossicologici intensivi condotti su ratti, porcellini d'India, cani e
scimmie, non hanno evidenziato tali effetti nemmeno con dosaggi molto
superiori a quelli delle confezioni attualmente in commercio».
Nonostante ciò gli esperimenti continuarono, fino a scoprire che,
riducendo artificialmente l'ossigenazione dei tessuti degli animali,
si manifesta un aumento degli effetti tossici dell'isoprenalina sul
cuore."
Science on Trial. The Human Cost of Animal Experiments, di
Robert Sharpe.
Questo è uno dei soliti tentativi di enfatizzare le supposte
differenze tra le risposte degli esseri umani e quelle degli animali
di laboratorio nella sperimentazione farmacologica. I fatti reali,
tuttavia, confermano la necessità di progettare accuratamente il test
sugli animali, poiché a queste condizioni essi risultano estremamente
affidabili.
I primi studi effettuati per replicare negli animali gli stessi
effetti tossici che l'isoprenalina provocava sull'uomo impiegarono
animali sani. Ma, come notato in studi successivi, i pazienti asmatici
sono quasi sempre ipossiemici; è perciò illogico cercare di riprodurre
gli effetti tossici di un farmaco per il trattamento dell'asma su
animali in condizioni normali: ed infatti nel momento in cui la
sperimentazione venne condotta in animali portarti alle stesse
condizioni dei pazienti asmatici, l'isoprenalina si rivelò altamente
tossica.
Questo caso, al contrario di quanto gli animalisti vorrebbero far
credere, suggerisce una notevole congruenza tra i dati sperimentali
ricavati dagli animali e studi clinici sull'uomo.