La talidomide

"La talidomide ha dimostrato che farmaci innocui per l'animale possono essere pericolosi per l'uomo: negli anni '60 si verificò la nascita di circa 10.000 bambini focomelici senza che la pericolosità del farmaco fosse mai emersa dagli studi sugli animali"

La talidomide è una molecola sviluppata negli anni 50 come sedativo ed ipnotico. Ad un certo momento venne largamente prescritta alle donne durante i primi mesi di gravidanza per controllare la nausea associata a questa condizione, ma fu presto ben evidente l'effetto teratogeno del farmaco: le donne trattate con talidomide davano alla luce neonati con gravi alterazioni congenite dello sviluppo degli arti (focomelia, amelia). La prima segnalazione pubblicata su una rivista scientifica di larga diffusione (Lancet, 16 dicembre 1961) venne dal Dott. W.G. McBride, un ginecologo australiano. Poco tempo dopo, il farmaco venne ritirato dal mercato.

A differenza di quanto affermato dagli antivivisezionisti, la talidomide non era mai stata sperimentata su animali in stato di gravidanza prima che venisse approvato il suo impiego nelle donne incinte: semplicemente si ignorava che i farmaci potessero avere effetti teratogeni, e purtroppo fu una tragedia quella che fece comprendere agli scienziati che esisteva anche questa possibilità.

Quando fu chiaro che la talidomide causava gravi anomalie fetali, studi mirati che per la prima volta andavano ad analizzare i rischi legati all'impiego del farmaco in gravidanza confermarono rapidamente con prove certe la teratogenicità di questa molecola in una grande varietà di animali di laboratorio, con poche differenze tra i diversi tipi di mammiferi (in alcuni casi il farmaco provoca morte fetale e riassorbimento, invece di malformazioni). Già solo cinque mesi dopo la segnalazione del Dott. McBride la stessa rivista Lancet pubblicava un lavoro che dimostrava come la somministrazione di talidomide a topine incinte provocava la nascita di nidiate con gravi malformazioni agli arti (1); nel corso degli anni successivi andarono ad accumularsi prove sperimentali dell'embriotossicità del farmaco nel coniglio (2), nel gatto (3), nella cavia (4), e in molte specie di scimmie (6,7,8,9).

Era stata la insufficiente sperimentazione animale a provocare il disastro della talidomide. Questa tragedia, tuttavia, portò un grande insegnamento, del quale hanno poi beneficiato molte donne incinte, dal momento che in seguito a questi eventi i nuovi farmaci che sono stati immessi sul mercato sono sempre stati sperimentati anche per i loro eventuali effetti sulla gravidanza.

Resta da ricordare che la talidomide, che rimane uno spauracchio per gli antivivisezionisti, sempre pronti ad agitare foto di bimbi focomelici per "dimostrare" la fallacia della sperimentazione animale, è ancora oggi un farmaco molto utile: è infatti molto efficace nel trattamento dei gravi dolori dei malati di lebbra. Recenti studi, inoltre, dimostrando che la Talidomide è un inibitore dell' angiogenesi e un potente e selettivo inibitore della sintesi di Tumor Necrosis Factor (TNF), hanno riacceso l'interesse clinico per l'uso di questo farmaco in molte patologie, variabili dall'AIDS al cancro. (È già stata sperimentata con successo nel trattamento del mieloma multiplo: per maggiori informazioni, è possibile consultare questo articolo dell'ematologo Vincenzo Cordiano).

Bibliografia
  1. King CT, Kendrick FJ - Teratogenic effects of thalidomide in the Sprague Dawley rat (letter)
    Lancet. 1962 Nov 24;2(7265):1116
  2. Somers GF - Thalidomide and abnormalities of development
    Orv Hetil. 1962 Dec 30;103:2456-9.
  3. Di Paolo JA - Congenital malformation in strain A mice: its experimental production by thalidomide
    JAMA. 1963 Jan 12;183:139-41
  4. Homburger F, Chaube S, Eppenberger M, Bogdonoff PD, Nixon CW - Susceptibility of certain inbred strains of hamsters to teratogenic effects of thalidomide
    Toxicol Appl Pharmacol. 1965 Sep;7(5):686-93
  5. McColl JD, Globus M, Robinson S - Effect of some therapeutic agents on the developing rat fetus
    Toxicol Appl Pharmacol. 1965 May;7:409-17
  6. Lucey JF, Behrman RE - Thalidomide: effect upon pregnancy in the rhesus monkey
    Science. 1963 Mar 29;139(3561):1295-6
  7. Delahunt CS, Lassen LJ - Thalidomide syndrome in monkeys
    Science. 1964 Dec 4;146(3649):1300-5
  8. Hendrickx AG, Axelrod LR, Clayborn LD - Thalidomide syndrome in baboons
    Nature. 1966 May 28;210(5039):958-9
  9. Hamilton WJ, Poswillo DE - Limb reduction anomalies induced in the marmoset by thalidomide
    J Anat. 1972 Apr;111(Pt 3):505-6